eccomi qui, ancora una volta qui, sopravvissuto all’ennesima deportazione in treno…potrei raccontarvi innumerevoli aneddoti sui miei viaggi, ed è proprio quello che vorrei fare, così da scambiare qualche chiacchiera e impressioni che ci accomunano sul fantastico mezzo di trasporto:IL TRENO……..
ma nn perdiamoci in chiacchiere e cominciamo il mio tuor nei dissapori e piaceri del viaggio su rotaia;
allora da che avventura potrrei iniziare……ma sì, la prima potrebbe andare bene…potrei raaccontarvi di quella sciagurata mattina di ritorno dalle vacanze di natale in cui decisi di partire di sabato per poter essere fresco e riposato il lunedi per l’università…Pessima idea!!!comincio con il primo tratto da Potenza a Foggia con il mitico trattorino diesel che tutti si ostinano a chiamare REGIONALE…una sorta di vagone a cui sono state tolte le panche di legno con cui si forgiavano i mitici treni anni sessanta e rimpiazzati con scomodissimi sedili in finta plasticame e velluto, il cui colore (verde benzina)e odore (di diesel appena uscito dalla combustione) ti fa risvegliare da quella che sembrava essere il sogno di un bel viaggiettino….partenza, un contraccolpo, la marcia nn ingrana, parte,con titubanza, ma parte….prima, seconda terza stazione, la capienza di trenta posti è raggiunta, le valigie goffe e pesanti si fanno sempre più opprimenti in quel spazio stretto e angusto, ma io sono seduto e di questo nn me ne può fregare de meno….mancano solamente sedici fermate……poi dieci,poi cinque, una , Foggia…..due ore dopo la traversata della regione è andata, tra freddo e scomodità….adesso dovrebbe essere meglio, mi attende l’intercity su cui ho viaggiato e che in confronto dovrebbe essre decisamente meglio….controllo binario….c’è! controllo orario….c’è!controllo ritardo….c’è pure quello….50 minuti, ‘ndamo bè….vabeh posso soprassedere, i minuti aumentano 75, 90, 120, alla ennessima registrazione audio che avvisava che il treno intercity crotone venezia s.lucia , il ritardo accumulato era tre ore, sconvolgente…….ma arriva, stracarico di persone all’inverosimile, a fatica scalo i due metri di scalini che separano la terra dall’immane ferraglia fatta di carne e lamiere che imcombeva su di me ed entro….la calca mi spinge dentro, verso un viaggio di sole tre ora ma in piedi…..il treno riparte, con le persone che salutano e augurano buon viaggio, senza sapere che il buono era rimasto a terra e che il viaggio sarebbe stato l’inferno……prossima fermata san severo, altra calca, altra carne,valigie o meglio case viaggianti con tutto l’occorrente di un trasloco, che si fonde con la struttura simil scatoletta simmenthal che ci contiene….a termoli eravamo gia in ritardo di quattro ore….inverosimile, ancora gente che saliva……questo viaggio è ancora a meno della metà……il freddo che fa fuori contrasta con il caldo infernale che c’è dentro…una sauna viaggiante, corridoi fumanti e controllori che chiedono biglietti ma che da foggia rimangono impantanati sempre nello stesso punto, incapaci a muoversi e ancora inconsapevoli di quello che sarebbe successo a pescara…….il treno si ferma, gente che scende, gente che sale, che scalcia che urla che grida , controllori che invocano alla calma e intanto il ritardo è diventato cinque…ma ancora nn si riparte, una intuizione è avvenuta tra le file dei capistazione, aggiungiamo un paio di vagoni in più, quindi, aspettiamo…..il ritardo si fa sempre più grande, sei e mezza, inconcepibile…..ma si riparte…altre quattro fermate e sono a casa…..ma le cose nn andranno bene, continuano a salira ancora gente, e nessuno che scende per far spazio…i due vagoni in più ormai hanno raggiunto il grado di saturazione degli altri, e ancora nn si va verso un miglioramento, nessuno scende…..civitanova, mezzora ancora di treno e sono arrivato….comicio a prepararmi…la signora di fianco mi guarda stupita e mi dice ce manca ancora una mezzora ad ancona e che c’è tempo per prepararsi…..ma io con sufficienza la guardo e poi mi riferisco alla più vicina uscita che dista soltanto mezzora di tempo …e si fa coraggio anche lei. partiamo verso l’uscita, nello scorrere tipo tetris raggiungiamo quella che potrebbe essere la mia salvezza da questo groviglio di carne e metallo, sì l’uscita è raggiunta…in tempo per vedere in lontanaza quella che sembra la stazione di ancona….il soffio freddo dell’aria serale, taglia il mio viso e mi fa svegliare da quello che nn sembra un sogno, ma che è realtà:le mie dodici ore (che dovevano essere solo cinque)di treno sono finite……..lo speaker annuncia Ancona stazione di ancona, ci scusiamo per il ritardo…la mia espressione misto rabbia divertimento prende corpo, ma appena mi giro e vedo quella ferraglia che si incammina verso la fine del suo viaggio, torno in me stesso,ricordandomi che io sono sopravvissuto al primo viaggio…….